Analizziamo il fenomeno del Reso dell’invenduto .
Ciao amici, oggi vorrei scrivere qualche riga sul tema annoso del reso dell’invenduto nelle attività commerciali tra cliente privato e venditore e tra aziende.
Ci sono diverse tipologie di situazioni per le quali viene richiesta questa famigerata prestazione, ne elenchiamo alcune :
- Catene distributive che si cimentano in operazioni promozionali su tipologie di articoli non presenti nella loro griglia abituale e dunque chiedono al fornitore il famigerato reso dell’invenduto a fine promozione
- E-commerce che gestiscono un magazzino con prodotti nella speranza ruotino
- Negozi che espongono prodotti stagionali imponendo ai fornitori il reso dell’invenduto occupando l’area espositiva con l’alternanza delle stagioni
- Privati che acquistano un prodotto e poi cambiano idea, non è di loro gradimento, hanno sbagliato taglia o prodotto, è guasto al primo utilizzo, ecc
Da qualche giorno @Amazon ha dichiarato di voler ridurre la loro nota elasticità sulla possibilità di reso del cliente introducendo una statistica che assegna un punteggio al privato e lo penalizza in caso di resi eccessivi e insensati, mentre invece altre aziende come @Zalando fanno un vanto e pubblicizzano la possibilità di consegna e reso gratuiti .
Ovviamente è corretto che il cliente ultimo sia tutelato dalla legge sotto questo aspetto, ma ritengo che spesso il venditore esasperi questo diritto creando un problema nella distribuzione, per intenderci un prodotto che Non funziona o che Non rispetta le aspettative deve essere rimborsato e reso, ma per quanto riguarda la filiera del prodotto funzionante ed utilizzato per mesi e reso.. il problema che si genera nel mercato crea molti disagi .
Scrivete qui sotto i vostri commenti e le vostre soluzioni .
grazie